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Il Labirinto delle Querce
Progetto partecipante al concorso di arte pubblica dell’IBC “Il Monumento Mette Radici” per la valorizzazione degli alberi monumentali in aree urbane.
L’albero è simbolo del ciclo della vita e di continua rigenerazione per la rinascita annuale ed il suo mutare durante le stagioni. Per la conformazione fisico-morfologica mette in comunicazione i tre livelli del cosmo: sotterraneo (radici), superficie terreste (tronco) e cieli (rami superiori). Nello specifico del contesto da noi selezionato ci troviamo di fronte ad un boschetto, che ne rafforza ed amplifica il significato. I boschi infatti sono stati considerati fin dall’antichità luoghi sacri in cui si manifesta il divino e in cui la natura esprime a pieno tutta la sua forza. In particolare la Quercia, Quercus robur, per l’ ‘incorruttibilità’ del suo legno, ha assunto il significato di forza, soprattutto spirituale (robur in latino =forza), nonché di saggezza intesa come capacità di comunicazione tra la terra e il cielo.
Alberi e labirinti hanno letture simboliche che si sovrappongono e si intrecciano ma che si possono sintetizzare nell’unione tra l’umanità e la terra. Percorrere il labirinto rafforza, fa’ rivivere e raggiungere il simbolismo dandogli corpo e ‘fisicità’.
Il labirinto è un antico schema geometrico basato su spirali (ritmo ciclico della natura) e cerchi (unità e totalità) presenti in natura ed è utilizzato da sempre in moltissime culture in tutto il mondo. Simboli di rinascita annuale delle stagioni, redenzione e ascensione al cielo o discesa agli inferi, specchio del cammino della vita, i labirinti possono unire gli uomini alla natura e allo spirito. Numerose popolazioni e culture, anche se lontane nel tempo e nello spazio, sono unificate dall’elemento comune del labirinto, risposta al bisogno intrinseco dell’umanità d’esprimere un’idea. Ai Giardini Margherita il labirinto può diventare una sorta di punto di connessione interculturale, un linguaggio collettivo comprensibile alla popolazione multietnica così varia e poliedrica che lo frequenta. Anche nella cultura etrusca, civiltà di cui è stata rinvenuta una necropoli proprio ai Giardini Margherita, si ritrova il tema del labirinto. Nei labirinti che si utilizzano per la camminata non è necessario decidere quale strada percorrere perché sono formati da un unico sinuoso percorso, che conduce al centro e in seguito riporta all’uscita, metafora del tortuoso cammino della vita ma anche del viaggio all’interno di se stessi. Ma non si tratta solo di una metafora, infatti da sempre l’essere umano ha camminato il labirinto per meditare e ritrovare pace e serenità. Uno dei grandi vantaggi di questa pratica è che insegna alla mente a calmarsi e a concentrarsi. Durante la camminata mentre il corpo è impegnato in un continuo riorientamento la mente è finalmente libera di quietarsi. Allo stesso modo, mentre l’emisfero sinistro del cervello è occupato a seguire la progressione logica e ripetitiva del sentiero del labirinto, l’emisfero destro è libero di pensare in maniera creativa. Camminare il labirinto porta ad integrare il corpo con la mente e la mente con lo spirito, è un viaggio che offre un momento di calma e meditazione per scorgere nuove consapevolezze.Il labirinto in sinergia con la forza del boschetto di querce ci mette in comunicazione profonda con le nostre radici comuni, che vanno al di là di ogni colore: ci riavvicina alla terra, nostra origine, e alle nostre radici culturali. Si è pensato dunque di definire il sinuoso percorso del labirinto con altrettanto sinuose radici che lo avvolgono conducendoci al centro di un gruppetto di querce che, per la sua posizione più riparata, ci accoglie con la sua ombra ristoratrice in un abbraccio quasi materno.A spiegare simboli e miti da cui è sorto il labirinto delle querce si appenderanno formelle ai rami delle querce del boschetto, a ripetere l’usanza greca e non solo, di appendere e affidare messaggi e desideri agli alberi. Questa potrebbe diventare un’abitudine, un evento annuale in occasione della festa degli alberi rinnovata ogni volta da temi differenti (poesie dedicate alle querce, racconti di miti e leggende sugli alberi, labirinti da dito delle diverse culture…) e che potrebbe coinvolgere direttamente i cittadini e soprattutto le scuole. L’effetto che si potrà ottenere da questo approccio sarà quello di uno spazio di maggiore identificazione e che risulterà più frequentato e, soprattutto, rispettato.Lunghezza del sentiero 85 m, larghezza 1,5 m, realizzato in erba, terreno modellato, compattato e intreccio di corde.
Giardini Margherita, Bologna
IBC, Istituto Beni Culturali. Ente banditore
250 mq
Paesaggisiti Roberto Bacchilega e Giulia Mazzali, Agronomo Giacomo Alvisi
2011 Concorso
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