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Paesaggio della Memoria
Paolini Marco, I cani del gas, Torino, Einaudi, 2000Mi guardo attorno per capire chi sono, ho bisogno del paesaggio, di riconoscerlo, di leggerlo per esistere.
Progetto “La Memoria del Paesaggio, Il Paesaggio della Memoria” partecipante al concorso ad inviti per la progettazione preliminare delle opere di riqualificazione e ampliamento del Cimitero di Coviolo.
LA MEMORIA DEL PAESAGGIO
L’analisi dell’intorno ha individuato gli elementi caratterizzanti il paesaggio locale che, insieme agli elementi del paesaggio agrario tradizionale formano l’alfabeto del progetto. Questa scelta consente di incorporare l’area cimiteriale nel paesaggio circostante e dare continuità alla sua percezione. Il Paesaggio, in questo caso, non deve stupire, deve essere conosciuto, riconosciuto e rassicurante. La riconoscibilità del paesaggio diventa fondamentale per sviluppare il senso di “appropriazione” di un luogo e generare famigliarità e, per quanto possibile, serenità e non rifiuto. Per gli abitanti della bassa ed alta pianura emiliana è molto più famigliare e rassicurante l’immagine di un filare di pioppi o di un frutteto rispetto ad una piantumazione informale o casuale.
IL PAESAGGIO DELLA MEMORIA
Gli elementi del paesaggio sono anche simboli precisi che rimandano a significati complessi e stratificati nella storia degli uomini. Poterli identificare e comprendere può portare il visitatore ad una consapevolezza maggiore sul “miracolo” della vita, sul suo inizio, la sua fine e la sua eterna ciclicità. Il tempo rappresentato dallo scorrere delle stagioni, dalla crescita della vegetazione ma anche dalle trasformazioni dell’habitus. La natura intesa come simbolo di rigenerazione eterna della vita, dove gli elementi vegetali sono quasi tutti ordinati e per questo dialogano più facilmente con la geometria dell’architettura. La regolarità dell’impianto genera chiarezza e agevola la fruizione.
L’ingresso accoglie il visitatore con un giardino che porta al nodo centrale dal quale è possibile orientarsi facilmente.
I percorsi sono ben identificabili, grazie alle “porte” d’accesso e alla vegetazione che li contraddistingue, e portano a destinazioni precise come, ad esempio, ai campi inumatori islamici.
Gli spazi relazionali per la sosta e l’incontro sono disseminati su tutta la superficie e vanno dalle semplici piazzette ai giardini simbolici dove è possibile fermarsi e usufruire di situazioni maggiormente articolate e vocate al raccoglimento.
Coviolo (RE)
Comune di Reggio Emilia, ente banditore
29 ha
Paesaggisiti Roberto Bacchilega e Giulia Mazzali
2010 Concorso ad inviti per la Progettazione Preliminare
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